“Pamela è all’ultimo anno di un Dottorato di Ricerca quando
scopre di aspettare un bambino. Con la tesi da scrivere, l’incertezza di un
contratto futuro e l’assenza del padre del bambino che, ignaro di tutto, ormai
vive dall’altra parte dell’oceano, è evidente che non era proprio il momento
ideale per diventare madre. Rifiutando di farsi abbattere, Pamela riesce contro
ogni pronostico a conseguire il dottorato e proseguire il suo viaggio
attraverso la gravidanza e la maternità, sostenuta dalla sua potente arma
segreta, un’ innata ironia, e da una forza nuova, che piano piano la
trasformerà, volente o nolente, in una mamma.
In quest’avventura, Pamela è affiancata da amiche leali quanto
esilaranti e da una giovanissima futura nonna, bionda e svampita solo in
apparenza, che la aiutano a non farsi sopraffare dalla paura di non farcela e
dal senso di responsabilità terrorizzante che sente nei confronti della bambina
che si trova a tenere tra le braccia, sola, ancora “ospite” in una casa dei
genitori che non sente più completamente sua.
E nel peggior momento possibile per la sua vita sentimentale, una
persona appare nella vita di Pamela e si fa strada nel suo cuore, scoprendo
piano piano le sue carte, con la dolcezza di un uomo che sa di aver trovato la
donna della sua vita, fino a mostrarle fino a che punto può essere vero che
l’amore ti accetta per ciò che sei e che si può amare una persona solo
interamente, desiderando con lei anche tutto ciò che fa parte della sua vita.”
Come ho già detto diverse volte, il romanzo è ispirato in
parte al vecchio “PhD, pregnant”, di cui ritroverete alcuni dei passaggi più
divertenti sulla gravidanza, ma la storia, le situazioni che si creano e i
personaggi sono completamente nuovi.
Oggi vi lascio anche un passaggio natalizio, anche se un po’
amaro, del romanzo e un brano, sicuramente un po’ scontato, che fa parte della
playlist.
“Tu-sai-chi
torna per Natale?”
Eccola, la domanda del giorno.
“No,
non credo. Se n’è appena andato.”
Con
ogni probabilità sarebbe tornato in primavera a fare il pieno di tortellini
della sua cara mammina che, per inciso, era così adorabile da essere la personificazione delle barzellette sulla
suocera.
“Quindi
per ora non hai intenzione di dirgli nulla?”
“Nemmeno
buone feste” confermai.
Fuori
dal bar, un vento gelido spazzava i portici di Bologna, infilandosi tra le
colonne e le casette di legno del mercatino natalizio di Piazza XX Settembre,
che dovevo attraversare quasi di corsa per andare in stazione. Mi si staccava
il naso al solo pensiero di camminare per quei venti minuti necessari per
arrivare dalla zona universitaria alla stazione e prendere il treno per tornare
a casa, evitando la gente che si accalcava sotto i portici per comprare gli
ultimi regali e cercando di non scivolare sul marmo umidiccio, o inciampare nei
trolley che gli studenti fuori sede si trascinavano nelle giornate di rientro.
Era l’ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze che l’Alma Mater ci concedeva
e, francamente, l’elenco delle cose che ritenevo di essere in grado di
affrontare durante quei giorni di ferie consisteva in un pandoro ripieno di
Nutella, un piumone da sporcare di zucchero a velo (caduto dal suddetto
pandoro), e la visione di qualche classico natalizio anni 80, magari
Fantaghirò. Di certo non includeva un colloquio telefonico con l’essere che, in
quel momento, figuravo nella mia testa come il demonio tentatore in carne ed
ossa. Sapevo che se gli avessi parlato non sarei riuscita a comportarmi come se
nulla fosse e avrei spifferato tutto, poi la sua reazione (di certo inopportuna
e inappropriata) mi avrebbe fatto pena e sarei stata costretta a dire cose che
non pensavo o prendere decisioni che non sentivo mie, solo per tranquillizzare
lui. Il suo essere idiota mi aveva sempre provocato un istinto di protezione,
fin da quando era bambino: non è colpa
sua, è che non è ancora in grado di prendersi la responsabilità di ciò che fa,
diventerà grande, cambierà con il tempo… beh il tempo era scaduto e lui non
era diventato grande.
Sembra super interessante, non vedo l'ora di metterci le manine sopra. XD
RispondiEliminaGrazie! Manca ancora poco!
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